Il karambit è un'arma con caratteristiche tali per cui l'utilizzo è a cortissima distanza. E' ovvio che nonostante le dimensioni non piccole di alcune versioni di questa lama, il raggio d'ingaggio è diverso da quello, ad esempio, di un coltello Bowie con lama da 40 cm...
Il Karambit richiede una mobilità di movimento superiore a quella di qualsiasi altra arma da taglio, quindi anche la guardia dovrà essere particolarmente "fluida", come continuiamo a ripetere in qualsiasi sezione di questo sito, qualsiasi guardia non dev'essere troppo rigida e deve permetterci di muoverci in tutte le direzioni all'istante.
Qui di seguito analizzeremo due guardie piuttosto simili tra loro, ma di cui una con una connotazione più tradizionale rispetto all'altra.
Il Karambit, ripetiamo, non è un'arma da
"duello", ovvero che la si estrae e si affronta a campo scoperto il nostro
avversario che magari impugna un bastone o un coltello con una lama di
dimensioni superiori. Il
karambit è un'arma da sopravvivenza pura, e gran parte della sua efficacia
risiede nel fatto che è estremamente occultabile nella mano fino all'ultimo
momento dell'utilizzo. Potrebbe capitare però che in una fase di stallo del
"confronto" in corso si debba prendere la distanza dall'avversario.
Qual'è la posizione migliore d'assumere? Sicuramente non mettendosi le mani in
tasca, questo è ovvio... ;-) Qui di seguito abbiamo la postura
"semi-tradizionale" con il karambit. Perchè
"semi-tradizionale"? Perchè quella originale di alcuni stili
indonesiani è estremamente bassa o addirittura è una posizione seduta, e dal
punto di vista pratico/urbano non è molto consigliabile per motivi di rapidità
e tattica vera e propria. Non siamo in un'isola con temperature quasi tropicali
e non siamo vestiti con vestiti leggeri ed ampi e non facciamo esercizi
specifici di seduta rapida con assiduità...
Questa guardia mantiene il concetto del baricentro basso per una maggiore
stabilità generale. Gambe ben piegate, ma comode se si deve effettuare un
rapido spostamento laterale. Questa guardia offre solo due bersagli ovvi: La
mano armata e la gamba avanzata. Addome, testa/collo, petto e genitali sono
dietro alla nostra "barriera naturale" e non sono bersagli di
"prima scelta" per l'avversario. La mano viva resta più o meno dietro
la mano armata e protegge fino in ultimo i colpi diretti alla gola. I gomiti
sono leggermente serrati per proteggere il torace. La mano armata è sempre in
movimento, per non rappresentare il bersaglio ideale.
Esponiamo solo due bersagli e ne siamo consci. La nostra concentrazione sarà sopratutto a reagire fulmineamente contro attacchi diretti alla nostra mano e alla nostra gamba. E' una posizione molto stabile molto difensiva.
E' una posizione chiusa. Limita le opzioni
d'attacco con solo un certo tipo di tecniche. Il footwork di spostamento
laterale è più complesso.
Questa guardia è una posizione è una piattaforma molto più rapida per effettuare spostamenti del corpo e per combinare più tipi di tecniche d'apertura. I concetti fondamentali rispetto alla prima ci sono tutti: Mano armata in avanti, mano viva che protegge la gola, gambe leggermente piegate. Ovviamente la figura nel suo insieme appare molto più "aperta" ed esposta, tutto in favore di un'estrema mobilità e capacità di reazione. La postura più eretta conferisce maggiore libertà in tutti i sensi, ma che può essere adottata solo se si sa perfettamente quello che si sta facendo.
Guardia mobilissima che sfrutta al massimo l'agilità dello strumento in attacco ed in difesa.
Il corpo è notevolmente più esposto.
L'avversario può individuare più bersagli paganti su cui sferrare un attacco.
Richiede una consapevolezza della situazione superiore.