Tecniche di Base

Questa sequenza è un'estrapolazione di una tecnica tradizionale di Silat, da cui derivano numerose strategie tipiche del maneggio del Karambit. Il Karambit è un'arma che individua sul bersaglio due settori d'attacco. Per bersaglio intendiamo il corpo dell'avversario, che si può dividere il Pozione Alta e Porzione bassa. Per Porzione Alta s'intendono tutti i bersagli attaccabili compresi dalla cintura in su (braccia comprese). Analogamente la Porzione Bassa comprende i bersagli dalla cintura in giù. Innumerevoli tecniche di lama del patrimonio del Sud-Est Asiatico basano la loro efficacia, nelle tecniche d'attacco, con un continuo scambio di di colpi sferrati alternativamente dalla Porzione Alta alla Porzione Bassa. L'obbiettivo di questa strategia è quello di "spaccare" il più possibile la guardia dell'avversario. Se ben impiegata è un concetto d'attacco molto efficace.

 

In guardia con karambit estratto. Valutiamo la postura di guardia molto "alta" del nostro avversario. In questa immagine, per motivi didattici, è esagerata la guardia tenuta dall'avversario, ma serve per far capire il concetto. Se abbiamo a  che fare con qualcuno che assume un atteggiamento che comunica estrema sicurezza nella Porzione Alta, concentrando quindi tutte le sue risorse a difesa di quest'ultima, è ovvio che non andremo a colpire proprio là. Ricordiamoci che nonostante sia una lama molto efficace, il Karambit, è una lama piccola. La sua massima efficacia la esprime se colpisce, ovviamente, le zone scoperte dell'avversario. Questa tecnica la si può applicare -con i dovuti distinguo- anche contro un aggressore armato di bastone che manifesta una certa incapacità nel maneggio. Mi spiego: se si affronta qualcuno armato di bastone, è sempre e comunque una minaccia reale e mortale. Però c'è gente esperta nell'uso del bastone, e chi lo brandisce con rabbia per la prima volta in vita sua. Di fatto c'è una differenza di efficacia nell'utilizzo tra queste due categorie di persone.
Si scatta in avanti e verso il basso proteggendosi il capo con il braccio sinistro che crea sia una barriera da eventuali reazioni verticali dell'avversario, sia per creare un cuneo. Intanto la gamba sinistra si posiziona col piede esternamente al piede dell'avversario ed il ginocchio leggermente inclinato verso l'interno. Inutile dire che si tratta di un'azione di "chiusura" sull'avversario che dev'essere molto fluida ed eseguita in un solo tempo. Questione di allenamento, come tutto del resto... ;-) 
Il braccio sinistro che ci protegge il capo si trasforma in una gomitata al ventre dell'avversario. Non è un colpo poderoso, ma più che altro è un "mantenere la distanza" piazzando un "cuneo". Il dettaglio più importante di questa tecnica è la posizione della gamba sinistra che piazzata leggermente in diagonale verso l'interno compie un'azione di contrasto. Il contatto tibia contro tibia serve per bloccare l'avversario nella sua posizione ed evitare di riposizionarsi per sferrare un calcio sia con la gamba avanzata, di fatto bloccata, sia con la gamba arretrata. L'incapacità, infatti, di ricostruirsi l'equilibrio di fatto impedisce che con la gamba arretrata si possa sferrare un calcio di potenza. Provare per credere. Contemporaneamente col karambit si compie un'azione di taglio sul basso addome. Il vantaggio tattico della tecnica a questo punto è enorme: affrontiamo con una lama, ad altissima capacità di penetrazione data dalla sua forma intrinseca, dei bersagli estremamente neutralizzanti dell'avversario. Quest'ultimo non è in grado di poter infliggere contemporaneamente alla nostra azione un danno anche minimamente paragonabile a quello che possiamo creare noi.
La posizione precedente, ovviamente, non è da tenere per troppo tempo, anzi...

Seguendo il movimento verticale del karambit che taglia, si prosegue verso l'altro alzando fluidamente tutto il corpo. La corsa del karambit si concluderà addosso alla gola dell'avversario. Intanto il braccio sinistro servirà per aprire le braccia in guardia, mentre la gamba sinistra continua con la sua azione di contrasto.

Questa tecnica, originariamente, è stata concepita per essere utilizzata con la posizione del Cobra. Ovvero utilizzando la nota tecnica di seduta in velocità con le gambe incrociate, che è un po' il simbolo del Pentjak Silat. E' evidente quanto, in mancanza di un allenamento estremamente mirato, la tecnica originale possa risultare inefficace, inoltre non prevede l'azione di controllo/contrasto della gamba avanzata dell'avversario. Questo è un esempio tipico di come una tecnica tradizionale di Silat, utilizzando al meglio il concetto che essa esprime, rivisitata in chiave "reale", possa risultare molto più efficace.