Codice della Strada, Codice Etico

Io mi ritengo fortunato perché vivo in una (relativamente) piccola città. Per andare al lavoro durante la bella stagione uso la bicicletta, poche volte uso l’auto. Nonostante non ci sia un traffico enorme nella mia città ho visto fin troppi episodi che mi hanno fatto riflettere. Le persone alla guida diventano delle bestie assetate di sangue. Chi non appartiene a questa categoria è semplicemente una preda delle suddette bestie. Quanta aggressività fine a sé stessa vediamo riversata nelle strade? Quanta violenza gratuita verbale e fisica siamo testimoni (e protagonisti) durante un tragitto in auto? C’è quello che va piano davanti a noi, c’è quello che ci taglia la strada o svolta non mettendo la freccia, o quello che al semaforo "verde da mezz’ora" non parte. Tutti di fretta, tutti arrabbiati dal primo secondo che stringono un volante. Già in un’altra sezione ho citato qualche esempio di violenza urbana con episodi sempre legati ad auto e relative norme di circolazione. Non è per essere ripetitivo, ma statisticamente misurarci con altri autisti in un flusso di traffico cittadino ci aumenta la probabilità di uno scontro, perlomeno verbale, che può sempre degenerare. Vi citerò brevemente alcuni episodi e vi prego, durante la lettura degli stessi, di dimenticarvi che siete degli autisti.

  1. Sono in bicicletta. In direzione opposta alla mia, sull’altra corsia, una Volvo famigliare bianca si ferma nella corsia e lentamente s’infila in un parcheggio dall’altra parte della strada, senza freccia e in maniera piuttosto lenta, anche se la strada era sgombra. Evidentemente il conducente era confuso sulla direzione da prendere. Nel mentre sopraggiungeva da dietro della Volvo uno scooter guidato da un giovane sulla ventina che, vedendo che la Volvo era così "impacciata" a svoltare "occupandogli la strada" gli pianta un bel colpo di avvisatore acustico, prolungato, evitandolo alla zig-zag tipica degli scooter con tanto di braccio sinistro sventolante il tipico "vai a quel paese…". La Volvo, che ormai si era fermata nel parcheggio inchioda, parte un prolungato suono di clacson da questa e dal lato conducente esce un tizio con fisico da muratore palestrato che continua a tenere la mano sul clacson e guardando insistentemente il tipo sullo scooter, che a sua volta aveva rallentato al richiamo del clacson, ma appena vista la montagna umana si è dileguato a velocità luce. Secondo voi erano amici che si erano riconosciuti per strada questi due? E se quello dello scooter non avesse ceduto alla paura e si fosse fermato come sarebbero andate le cose?
  2. Parcheggio pizzeria. Un mio amico entra nel parcheggio, piuttosto strettino, quando un tipo sulla Golf vuole uscire in retro dallo stesso passaggio. Si fermano entrambi qualche secondo per vedere chi fa passare e, come in un stupido balletto sincronizzato, partono entrambi fino a quasi toccarsi. Il tizio della Golf esce fuori subito e va con piglio deciso dal finestrino del mio amico. <<Fammi passare!>> <<No, sei tu, scusa, che devi rientrare, mi fai entrare e poi esci>>. Il tizio della Golf apre la portiera del mio amico, che è alquanto impacciato dalla cintura di sicurezza ma non trattiene un sussulto di paura, ma non dura molto, anche se la situazione è tatticamente molto sfavorevole per lui J <<Fammi passare o ti spacco la testa!>> <<Tu non mi tocchi, hai capito? Stai calmo, e non mi tocchi…>> Per fortuna che è intervenuta la ragazza che era in compagnia del tizio della Golf a convincerlo a far passare il mio amico, ma se non ci fosse stata questa ragazza (che fortuna stare insieme a tizi così pazienti!) , secondo voi come sarebbe andata a finire?
  3. Semaforo rosso. Un ragazzo, che chiameremo Domenico, è fermo sulla sua Tipo. Arriva il bambino magrebino a fare l’elemosina, triste immagine di tutte le metropoli. No, vai via! Pensa Domenico. Cosa vuoi da me? Torna al tuo paese del c…! Il bambino se ne va con l’aria più imbronciata del solito e Domenico, per una forma di paranoia pura lo controlla dallo specchietto retrovisore… Ma cosa ha fatto con la ciotola dei soldi!? Mi ha rigato la portiera!? Domenico scatta fuori dall’auto e colpisce con un pugno la testa del ragazzino da dietro, poi lo gira e lo stende sul cofano dell’auto di un’altra persona in coda al semaforo e lo riempie di schiaffi e pugni ed offese per tutti gli arabi del mondo finché qualcuno non chiama la Polizia con un cellulare. Nessuno sarà intervenuto a fermare a Domenico, il ragazzino non sporgerà denuncia, e Domenico ha la fedina penale pulita. Questa cosa vergognosa è stata riportata dal giornale locale della mia città nel 1995. Secondo voi se in coda al semaforo che scatta verde suonate a questo Domenico per "avvertirlo che è verde", come può andare a finire?

Potrei andare avanti con altri episodi, e vi ricordo che vivo in una città piccola, mi immagino cosa succede in altre città ben più grandi con traffico (e nervosismo) ben più intenso.

Disciplina è la parola d’ordine. Tutte le persone al volante mancano di disciplina. Non dico rispetto per gli altri perché chiederei troppo. Se è vero che guidare in città è una attività stressante che richiede sforzo di concentrazione non indifferente, perché sprecare altre energie per arrabbiarsi? Ricordate che ogni colpo di clacson lanciato a mo’ di monito è un innesco di una probabile colluttazione, ogni lampeggiata con gli abbaglianti per "chiedere strada" su strade di città è una maledizione che ci prendiamo, o in casi limite veniamo seguiti fino a destinazione per essere "educati" da chi ha subito il nostro abbagliante (è successo anche questo). Ricordate inoltre che per cercare con le dita il clacson o le luci abbaglianti perdete dei decimi di secondo vitali che potrebbero evitarvi un incidente se li impiegaste invece a controllare bene il volante con entrambe le mani. Il trucco? IGNORATE ATTIVAMENTE chi vi circonda. Cosa significa? Ignorare, per l’appunto, significa fregarsene altamente di chi vi taglia la strada, di vi si inchioda davanti, di chi non mette la freccia ecc…ecc… Attivamente significa, però evitarli fisicamente al fine di evitare collisioni. Non chiedo di fare come fa un noto Maestro Buddista Zen della mia provincia che afferma che ogni volta che qualcuno gli fa uno "sgarro" in automobile lui ignora, evita, e pronuncia ad alta voce la frase "Ti voglio bene". Certa gente fa perdere la pazienza, capita anche a me, ma non è il caso di mettersi a confrontarsi con degli sconosciuti per simili idiozie. Certo, quando evitiamo per un soffio un incidente mortale per colpa dell’indisciplina di un altro ci arrabbiamo eccome. Ma invece che giurare vendetta, se l’evento non si è verificato, io personalmente rifletto su quanto sia bello vivere e di quanto siamo degli esseri fragili e mortali. Altro che strombazzare con un clacson. Poi ritorno al solito concetto: non sai mai con chi hai a che fare… Dentro all’abitacolo di quella macchina c’è il muratore palestrato o Domenico che gira con il fucile da caccia del nonno?

Per concludere: L’anno scorso sono uscito da un circolo privato per immettermi su di una grande strada deserta, ecco che da sinistra proviene la solita Golf a 100-120 all’ora (la strada in questione è in periferia della città). C’era una curva leggera prima dell’incrocio con il cancello del circolo da cui stavo uscendo, quindi la Golf mi vede "all’improvviso" sterza e mi evita suonando con le trombe del clacson per molti secondi, si ferma a circa 100 metri di fronte a me e sventola il classico dito medio della mano sinistra fuori dal finestrino, poi riparte sgommando. Chiusa lì. Ma se io fossi una testa calda che aveva avuto una pessima giornata? Il circolo da cui stavo uscendo era il poligono cittadino e a meno di trenta centimetri dalla mia mano avevo una borsa in nylon con dentro la mia Glock35 in calibro .40S&W e una scatola di colpi. Per preparare un caricatore con dentro tre colpi contati e prendere la pistola dalla borsa e armarla mi ci sarebbero voluti circa 10 secondi. Il tizio ci avrebbe impiegato molto di più a piedi per a raggiungermi se fosse uscito dall’abitacolo. E non sarei stato tanto sicuro che mi avessero preso, perché era domenica mattina, la zona è isolata e non c’era nessuno per strada. Un colpo e via. Siate disciplinati e cortesi per strada, vi eviterete un sacco di guai.

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