Protezioni per l'allenamento

 

 

train_0.jpg (13043 byte)Negli sport di contatto una sorta di protezioni per il corpo sono sempre previste, tenendo conto del livello di contatto previsto tra i partecipanti allo sport stesso. Per le Arti Marziali, dove il contatto è intenzionale e cercato, allenarsi senza protezioni è alquanto sciocco. Partiamo analizzando la tesi di certi "guerrieri" che affermano che allenarsi con le protezioni è:

Molti istruttori la pensano come i punti sopra, e sono parzialmente d’accordo con queste affermazioni. Personalmente esprimo questa linea di pensiero: L’allenamento "reale" al Kali con bastoni, che nella migliore delle ipotesi quando non sono di rattan sono di plastica e schiuma ad alta densità, con coltelli di legno oppure di gomma stile pneumatico, di pugni e di calci... Il farsi male in maniera più o meno inabilitante per qualche tempo è semplicemente un dato di fatto. Le protezioni dovrebbero essere tali da essere abbastanza confortevoli da darci tutta la mobilità possibile e allo stesso tempo offrire una protezione ai punti sensibili del nostro corpo tale da permetterci di non saltare l’allenamento successivo in caso di ferimento. Dolore e danni collaterali a parte, il vero motivo dell’indossare delle protezioni è quello di non renderci inabili all’allenamento per giorni o addirittura per settimane. Chi sostiene l’idea di non usare protezioni del tutto appartiene a due categorie ben precise di Escrimador:

Il dolore, come si affermava in uno dei punti sopra è davvero essenziale per capire dove stiamo sbagliando. Non esiste pratica di Arte Marziale seria senza che il dolore ci faccia capire tante cose (i più filosofi applicano questa regola pure alla vita in generale, questo è un altro discorso ;) ). Allora ecco che le protezioni dovranno essere in grado di proteggere il muscolo/l’articolazione sottostante dallo shock, ma in grado di trasmettere un minimo di energia cinetica per farci capire che siamo stati colpiti in quel punto. Quello che non ci uccide ci fortifica. Un buon sparring con scambi di colpi a velocità reale con l’attrezzatura giusta è di valore inestimabile per la nostra formazione di eskrimador.

Naturalmente i discorsi sopra si applicano in un'ottica di allenamento di livello "avanzato", ovvero quando abbiamo acquisito un minimo di confidenza con il maneggio delle armi, e con qualche tecnica di base. In questa fasi parla di sparring, ovvero allenamento libero in cui si tenta di schermare con il nostro avversario tentando di applicare ciò che abbiamo imparato o che vogliamo sviluppare. In questa fase si capisce perfettamente la differenza che esiste tra la teoria e la pratica.

Le protezioni che ora andremo ad analizzare sono un compromesso tra efficacia di protezione e mobilità. Ci sono tre categorie di protezioni che hanno i loro vantaggi e svantaggi.

Un discorso a parte va fatto per il sistema di protezione individuale chiamato Redman®, non è un sistema di combattimento vero e proprio, ma è bensì una corazza componibile da fare indossare a qualcuno che deve subire dal praticante ogni tipo di attacco a mani nude o con oggetti contundenti. La suddetta corazza è talmente ingombrante che limita i movimenti in maniera pesantissima, ed è di un costo folle. Come sistema di allenamento alla difesa personale però è buono: infatti l'allievo può "scatenarsi" contro l'avversario totalmente protetto per allenare le proprie tecniche. E' il sistema d'addestramento scelto dai nostri COMSUBIN -il reparto speciale della nostra Marina Militare-.

E' chiaro che ogni allenamento tende a ricreare la realtà, ma non ci riuscirà mai. Ci devono essere delle limitazioni. Anche in caso di uso di protezioni bisogna controllare sempre i colpi tirati alla gola, ai genitali e alla nuca/collo in generale. A tirare forte e senza controllo sul nostro compagno siamo tutti capaci. La capacità tecnica, la coordinazione ed il controllo di sè stessi in generale, nonchè il rispetto per il compagno d'allenamento, si dimostra soprattutto controllando i colpi in zone sensibili e pericolose precedentemente concordate. Se incontrate qualcuno che non è i grado di soddisfare accordi di questo tipo o è uno stupido principiante o è qualcuno che vuole dimostrare la sua superiorità, ma nella maniera più sbagliata possibile.

train_1.jpg (20422 byte)  Sistema di protezione individuale componibile

Nell'immagine qui a lato abbiamo la combinazione di protezione piuttosto eterogenea utilizzata dall'autore per gli sparring con contatto "reale" utilizzando armi da allenamento. A seconda del tipo di allenamento ricercato e delle tecniche impiegabili questo insieme di protezioni può essere rimosso e/o aumentato. Illustriamo i componenti uno ad uno:

1 Caschetto da full-contact con indispensabile griglia sul viso. Anche se nella foto non si vede l'autore sotto indossa occhiali di plastica per proteggere gli occhi da eventuali stoccate del compagno d'allenamento. Il casco è perfetto quando si fa allenamento con guantoni, bastoni d'allenamento in schiuma rinforzata e coltelli di legno leggero e gomma. La nuca è purtroppo esposta, ma una modifica per la protezione di quest'ultima risulta troppo penalizzante per il movimento della testa e delle spalle.

2 Coltello in gomma rigida della Magnum® riproducente la famosissima daga da combattimento militare Applegate-Fairbarn®. Questo coltello si sente quando colpisce sia di taglio che di stoccata, ed è in grado di lasciare abrasioni e lividi di tutto rispetto. Il peso è abbastanza decente per rappresentare un coltello, e non ha lo shock penetrativo dell'equivalente in legno/alluminio.

3 Bastone della Sober® in schiuma rinforzata. Usato senza protezione lascia lividi e bruciature sulla pelle. Ha il difetto di essere un po' troppo elastico nella parte centrale, penalizzando le tecniche di controllo bastone contro bastone. Usato con delle protezioni leggere è l'ideale, o quasi.

4 Protezione dell'avambraccio da Kung-Fu. In tessuto elasticizzato con due pad in schiuma per proteggere l'interno e l'esterno dell'avambraccio. Leggero e dal potere di disperdere lo shock del colpo di bastone/coltello in maniera davvero egregia.

5 Guanti da polizia Hatch® in cuoio ricoperto di vesciche in poliuretano espanso in un punti sensibili della mano. Guanti estremamente leggeri che sono solo un piccola barriera in più rispetto alle mani nude. Non ci proteggono dai colpi percuotenti davvero forti, ma dalle abrasioni. Non ostacolano assolutamente la mobilità/sensibilità della mano.

6 Paraginocchia/parastinci da polizia in plastica rigida montata su supporti anti-shock. Queste eccellenti protezioni sono da utilizzare quando sappiamo che nello sparring in corso sono possibili tecniche di calcio dirette alle tibie (tecniche essenziali nel Kali). A volte, per i più "forti" basta solo indossare delle ginocchiere da RollerBlade (essenziale la coppa sul ginocchio rigida!). Il ginocchio va protetto sempre.

7 Paragomito da RollerBlade.

La conchiglia per i maschi ed il paraseno per le praticanti donne sono d'obbligo durante lo sparring.

Sistema di protezione individuale artigianale

train_2.jpg (17052 byte)Ora esamineremo un sistema modulare di protezioni prodotte da uno degli autori del sito specificatamente per lo sparring reale con armi.

1 Caschetto leggero da full-contact. Nella griglia anteriore sono stati aggiunti dei segmenti di filo di ferro a "X" per evitare che penetrino delle stoccate verso gli occhi. E' stata aggiunta una calotta in PVC sulla sommità del casco.

2 Para-avambracci in PVC in fogli modellato a caldo su misura. L'interno di essi è foderato con gomma da rete per giardinaggio per assorbire l'urto. Questo tipo di protezioni può reggere l'uso di bastoni di rattan.

3 Guanti da giardinaggio ricoperti di colla a caldo con sopra segmenti di PVC a scaglie modellate a falde successive per dare mobilità ad ogni singolo dito. Estremamente protetto il pollice. Non belli da vedere, ma molto robusti. Anche queste protezioni possono far sopportare dei colpi dati con bastoni di rattan.

4 Ginocchiere da Roller-Blade.

5 Paratibie costruiti con uno strato di gommapiuma rigida ricoperta con una lamiera lucida da grondaia. In grado di assorbire qualsiasi shock.