SCREENING
Con il termine Screening sintende linsieme di strategie volte allo studio istantaneo del profilo psicologico di un aggressore per poter valutare nel minor tempo possibile il grado di pericolosità della situazione e le tecniche dadottare più efficaci per neutralizzarla. Gran parte della strategia suggerita dalle tecniche di screening sono date dallesperienza e dalla raccolta e lanalisi statistica delle varie tipologie daggressione. Questa branca della scienza applicata alla psicologia suddivide le aggressioni in varie categorie:
Aggressione da parte di malviventi abituali | |
Aggressione da parte di teppisti | |
Aggressione conseguenti a liti | |
Aggressione da parte di soggetti in stato alterazione mentale |
In una situazione di diverbio che può portare ad una reazione violenta, la differenza principale tra una persona esperta di autodifesa professionale (non di combattimento, sono due cose diverse) e una persona "normale", è che questultima cederà immediatamente alla violenza in maniera istintiva, o quasi. Il professionista valuta la violenza come prima opzione, ma la tiene come ultima scelta. Se si esaminano la maggior parte delle liti che si scatenano fra due persone è facile suddividere gli eventi in corso in varie fasi:
Innesco | |
Escalation | |
Conclusione |
Linnesco è la fase in cui il diverbio muta in una situazione che non permette ai due individui di interrompere levento in corso. Segue immediatamente lescalation, più che altro una questione di conflitti di Ego tra i contendenti. In questa fase il professionista e/o la persona saggia riesce verbalmente a sedare la situazione e a bloccare lo sbocco alla violenza, che è una conclusione più che auspicabile, sempre. Altrimenti laltra conclusione è ovviamente luso della violenza. Chi scatta per primo dei due individui è colui che sente limpulso di dimostrare che "ha ragione". Deve dimostrare al proprio ego ed a eventuali persone che assistono al litigio che deve "vincere". Di solito il non-professionista cede allopzione della violenza per uno o più dei seguenti motivi:
Non ha valutato le conseguenze che la reazione violenta può portare (fisiche e/o morali) | |
E certo che non si ferirà nello scontro | |
E convinto che è il modo migliore per impartire una "lezione" a qualcuno | |
E in preda agli effetti di sostanze stupefacenti e/o alterazioni psichiche |
In compenso il professionista deve sapere riconoscere sempre per tempo i segnali premonitori di uno scontro e una volta coinvolto deve reagire nella maniera più rapida e definitiva possibile; non tanto per applicare la logica del "vincere" e "dimostrare" qualcosa a qualcuno, ma per limitare al massimo i danni dello scontro. In generale lo screening ci suggerisce che quando siamo in piena escalation lindividuo non professionista prima di scattare allattacco aumenta il ritmo respiratorio e ha un brivido, un tremito, più o meno ampio su tutto il corpo, oppure limitato a degli arti.
A questa categoria di segnali appartengono le persone che non abituati alla violenza, ma stanno sfogando una grande collera. Telegrafando in maniera così vistosa le loro intenzioni, sono gli individui relativamente più semplici da gestire. Una situazione un po più ostica la possono creare coloro che sono abituati allopzione violenza, anche se non sono dei combattenti professionisti, in quanto hanno imparato il concetto di non "trasmettere" le proprie intenzioni, ma piuttosto, prima di attaccare, tendono ad appiattire le loro emozioni. In ogni caso la reazione chimica della adrenalina nel corpo di chi ha deciso di attaccare è spesso evidente: aumento del respiro, cambiamento di colore repentino del viso, e il già citato tremore corporeo. Lesperto sarà in grado di mascherare in maniera efficace uno o più di questi segnali in modo da sfruttare al massimo la sorpresa.
La reazione di massima efficacia si ha quando, avendo interpretato correttamente il linguaggio del corpo, si riesce ad eseguire una tecnica di anticipo. Il concetto è espresso nelle arti marziali giapponesi con il termine sen-no-sen. Per anticipo si intende una tecnica mirata a bloccare un arto che si carica per sferrare un attacco. Essendo in fase di caricamento il colpo non ha ancora espresso la massima forza, quindi le possibilità di immobilizzazione e di reazione sono molto alte.
Un altro dettaglio da esaminare in questa fase è il fatto che il non-professionista, nel suo attacco (per quanto pericoloso che sia), sicuramente dimentica di proteggere alcune parti del suo corpo. Il corpo umano si può suddividere in quattro settori (alto dx, alto sx, basso dx, basso sx). Avendo solo due braccia possiamo coprire solo due settori alla volta. Linesperto non si preoccuperà di coprirne nemmeno una in maniera efficace. Ecco che quando scatta lattacco, probabilmente si è in grado, se non si riesce ad anticiparlo, almeno ad evitarlo e ad eseguire una tecnica percuotente su un settore scoperto.
Queste che seguono sono situazioni di base che hanno origini e moventi diversi e che di conseguenza determinano strategie di reazione differenziate.
Aggressioni da parte di malviventi abituali
Potenzialmente sono le aggressioni più pericolose e che potrebbero necessitare la reazione più decisa. Lindividuo in questione fa uso di tre componenti fondamentali per portare a termine il suo scopo: sorpresa, decisione, abilità.
Bisogna sempre considerare la peggiore delle ipotesi tattiche nel caso che si abbia a che fare con aggressori armati (ad es. di coltello), ovvero che siano degli esperti, e che sono abituati a questo tipo di azioni. Valutare sempre se le richieste del malvivente (ad es. una rapina) siano tali da giustificare una reazione. Per esempio non è il caso di rischiare delle lesioni permanenti per pochi contanti. Il più delle volte, in caso di rapina, laggressore non cerca e rifiuta lo scontro fisico, anche se bisogna sempre pensare che sia in grado di sostenerlo. Nel caso che laggressione sia rivolta ad intaccare la nostra incolumità (ad es. uno stupro) bisogna solo aspettare il momento giusto per la reazione più decisa e definitiva possibile. Darsi sempre alla fuga dopo uno scontro con un malvivente per cercare aiuto.
Aggressione da parte di teppisti
E il caso di due o più individui che attaccano una persona per motivi futili, più che altro per dimostrare qualcosa. Minaccia di alta pericolosità. Un approccio verbale potrebbe essere tentato, con le stesse regole applicate alla potenziale lite con sconosciuti, ma appena si valuta che questo non ha effetto allontanarsi immediatamente e/o attirare lattenzione per aiuto. In caso di mancanza di opzioni reagire con lo scopo di ferire in maniera permanente, in quanto se il gruppo è numeroso, non ci si può permettere di perdere tempo per controllare un assalitore quando gli altri attaccano.
Aggressione conseguente a liti
Si dividono in due categorie: liti tra conoscenti e tra sconosciuti.
Il primo caso difficilmente si presenta. Di solito tra conoscenti (familiari ed amici) le discussioni si possono sedare dimostrando di scendere a compromessi e a dimostrare la propria volontà a non voler far degenerare la situazione. E semplicemente una questione di scendere a patti con il proprio orgoglio.
Nel caso di diverbi con sconosciuti la situazione è di maggiore pericolosità. In questo caso, di solito, ci troviamo di fronte ad aggressioni di tipo psichico. Se laggredito si sente si sente colpito ed offeso potrebbe reagire non con coerenza. Rispondere a tono, con urla ed offese fa perdere la calma e lo fa passare immediatamente dalla parte del torto, il che giustifica leventuale reazione violenta dellaggressore. Quindi mai cedere a questi comportamenti perché:
Lunica via è un dialogo che dimostri la nostra determinazione, ma non la nostra volontà di ricorrere alla violenza. In questi casi non bisogna alzare la voce e non accelerare il ritmo delle parole, entrambi sintomi di debolezza che potrebbero essere sfruttati dallo sconosciuto per innescare una colluttazione. Più passa il tempo e più le possibilità dinnesco dello scontro diminuiscono, se la questione in gioco è irrilevante. Ricordare che in questi casi violenza richiama solo violenza. Occorre possedere una precisa autocoscienza di sé stessi e dei propri diritti e del concetto del rispetto di sé stessi e del prossimo.
Aggressione da parte di soggetti in stato di alterazione mentale
Situazione di estrema pericolosità. Lindividuo soggetto allinfluenza di sostanze stupefacenti e/o alcool è da considerare estremamente violento e non risponde alle tecniche di dialogo che sono state illustrate precedentemente. Inoltre la sua percezione del dolore è distorta dalle sostanze che ha assunto, quindi normali tecniche di autodifesa rivolte al solo controllo dellavversario potrebbero non essere efficaci. Lunica cosa che potrebbe andare a vantaggio di chi si difende è la possibile mancanza di coordinazione e di equilibrio dellaggressore, se ha molto abusato di certe sostanze. Nel caso di persone psicolabili, e quindi con il pieno possesso delle proprie capacità motorie, bisogna sempre valutare la fuga, oppure in mancanza di altre opzioni di una difesa con tutti i mezzi possibili.
Sostanze stupefacenti ed alcool
Al giorno doggi, la reperibilità e la società rendono luso di sostanze stupefacenti molto più semplice di anni addietro. Per questo motivo, la possibilità di doversi difendere da un aggressore sotto luso di sostanze stupefacenti, è aumentata a tal punto da dover essere presa in considerazione come nozione di difesa personale. Gli stupefacenti sono sostanze di natura sintetica o naturale in grado di alterare una o più funzioni dellorganismo umano. Gli stupefacenti possono dare o meno dipendenza fisica, questo fatto è molto importante in quanto una sindrome da astinenza provoca sintomi inversi rispetto agli effetti che induce la droga usata. Questo ci permette di sfruttare la nostra conoscenza per ritorcere la suddetta crisi contro laggressore stesso.
Ecco le principali classi di stupefacenti suddivise per azione.
Psico-depressive (danno dipendenza fisica e psichica) |
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Psico-stimolanti (danno solo dipendenza psichica) |
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Psico-alteranti o Dislettici o Allucinogeni (danno dipendenza psichica) |
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Possiamo ora esaminare i vari tipi di Sostanze Stupefacenti per conoscerne gli effetti psichici e caratteristiche fondamentali.
Morfina: provoca sul sistema nervoso centrale, effetti di analgesia, torpore mentale, ottundimento delle sensazioni dolorose, depressione del riflesso della tosse , depressione dei centri respiratori, vomito, vasodilatazione periferica da liberazione distamina. Gli effetti psichici sono invece, benessere diffuso, senso di tranquillità ed euforia , vivace flusso delle idee, stato di torpore e di sonnolenza. Se assunta in vena provoca un accentuato effetto flash con perdita di realtà.
Eroina: dopo lassunzione, che avviene per via endovenosa, intramuscolare o inalatoria, ha un effetto che perdura per 4-6 ore. La sua potenza analgesica è tripla della morfina, provoca quindi stati di euforia, ideazione fluida, la realtà esterna è vissuta con distacco emotivo e attenuazione delle sensazioni dolorose.
E quindi da tenere in forte considerazione per quanto riguarda la metodologia di comportamento e di difesa, in quanto una semplice percussione dolorosa non potrebbe dare nessun effetto. Sarà quindi il caso di orientarsi su un comportamento inabilitante alle articolazioni o una percussione tale da provocare una perdita di coscienza.
Cocaina: via dassunzione nasale o endovenosa. Ha una potente azione stimolante su tutte le strutture cerebro-spinali. A livelli psichico provoca euforia, aumento dellattività mentale stato di benessere e diminuzione della sensazione di fatica. A dosaggi superiori insorgono anche tremori, convulsioni, stimolazione del centro respiratorio, del centro termoregolatore, e del centro ematico, in alcuni casi anche di allucinazioni. I soggetti in questione saranno quindi riconoscibili per sbalzi di colorito al viso, fiatone e mancanza di equilibrio.
Anfetamine: assunzione per via orale o endovenosa. Provocano aumenti di vigilanza, aumento del morale, riduzione della sensazione di fatica, aumento della capacità di concentrazione e sopportazione di sforzi fisici e mentali prolungati. Per un uso prolungato compaiono cefalee, idee deliranti, allucinazioni, tremori e ansia.
Mariujana e hashish: gli effetti compaiono dopo pochi minuti dallinalazione dopo una mezzora dallassunzione per via orale. Consistono in senso di benessere fisico, rilassamento, euforia, stato sognante, alterazione del tempo e dello spazio, ideazioni accelerate ed incoerenti, flusso incontrollato di pensieri. Per dosaggi elevati, la fantasia e la realtà si fondono con unaccentuazione dei colori, allucinazioni visive, acustiche, alterazione dello schema corporeo, stati dangoscia.
LSD: dopo pochi minuti dallassunzione determina: tachicardia, salivazione, alterazioni della sfera emotiva, stati euforici, allucinazioni, alterazioni corporee come senso di allungamento degli arti, senso di leggerezza o pesantezza del corpo. Lo stato di introspezione indotto dalluso può far arrivare al suicidio facendo emergere problemi dellinconscio che appaiono al soggetto di estrema gravità.
Alcool: La sostanza che provoca alterazioni psichiche/motorie più comune è lalcool. Dì per sé stesso lalcool è categorizzato come un depressore del sistema nervoso centrale. Questo significa che i suoi effetti sono presenti a livello sia fisico che comportamentale. Lassunzione di alcool provoca sempre unintossicazione allorganismo, la gravità di questa è determinata dalla concentrazione sanguigna che questo raggiunge. Il livello di tollerabilità dellalcool dipende dal sesso e dalla massa corporea dellindividuo. Sono stati definite quattro fasi dintossicazione da alcool:
Alterazione avvertibile del comportamento |
Appena lalcool inizia ad interessare la fisiologia dellorganismo di una persona a livello chimico, questa potrebbe iniziare a perdere le proprie inibizioni. Cè chi reagisce diversamente alle intossicazioni leggere da alcool. Manifestazioni incontrollabili di emozioni, improvvisi cambi dumore, propensione ad aperture con estranei, comportamento meditabondo, disinteresse, comportamento anti-sociale, comportamento chiassoso, comportamento irritante, immaturità, scadimento del linguaggio, desiderio di attirare lattenzione.
Comportamento temporaneo dissociato |
Come la concentrazione specifica dalcool cresce nel sangue dellindividuo, più il suo pensiero razionale diminuisce. Chi è bevitore abituale solo in questa fase presenta i sintomi illustrati nella fase precedente. Inoltre si aggiungono i seguenti sintomi: diminuzione dellallerta, incapacità di fare semplici comparazione tra situazioni, oggetti ecc ecc , aumento del desiderio di continuare a bere, perdita memoria a breve termine, ripetizione di concetti appena espressi, affermazioni incoerenti, aggressività, predisposizione alla violenza, comportamento di sfida verbale.
Perdita parziale delle normali funzioni cerebrali |
Lalcool induce unalterazione del peso specifico del liquido contenuto nellorecchio medio. Questo liquido viene utilizzato dal corpo per determinare in che posizione si trova nelle tre dimensioni. La sua alterazione porta al cervello informazioni sbagliate sulla posizione della testa, gambe, busto ecc Questa situazione porta alla perdita totale/parziale dellequilibrio nellindividuo, nonché al manifestarsi di vertigini più o meno violente.
Perdita totale di coordinazione e di controllo muscolare |
In questa fase lalcool inizia ad influenzare in maniera pesante il sistema nervoso centrale e questo punto anche semplici movimenti di coordinazione risultano difficili. Difficoltà ad articolare parole, impossibilità di camminare. Questa è la fase precedente al coma etilico.
E da notare che gli effetti dellalcool si intensificano fino al 25% nellora successiva allultimo bicchiere bevuto. Quindi una persona può essere nella "fase due" di intossicazione da alcool e smettere di bere ed entro unora finire perfettamente nella fase successiva. La fase più pericolosa, a livello di aggressione, è la seconda, dove lindividuo ha ancora relativamente il controllo dal proprio corpo, ma sta perdendo gradualmente le proprie inibizioni. Qui il rischio di violenza è piuttosto alto, specialmente quando il soggetto fa uso di alcool intenzionalmente per liberare la propria carica aggressiva.
I quattro tipi di violenza
Tutti i vari comportamenti violenti che portano ad uno scontro fisico sono stati raccolti in quattro categorie:
Paura |
Violenza sprigionata dalla persona che si sente minacciata da una situazione, da un gruppo di persone e/o singolo. E di solito una reazione a degli stimoli neurochimici che mandano la persona in panico e cerca con la violenza di togliersi dalla minaccia. Persone in questo stato reagiranno sempre e comunque con la massima violenza. Come affrontare la situazione: La tecnica per maneggiare questa situazione è di mimare il panico della persona in oggetto, convincendola che noi siamo esattamente spaventati come essa, quindi non siamo una minaccia. E controproducente atteggiarsi in maniera autoritaria, bisogna semplicemente mettersi allo stesso livello emotivo della persona in panico e calmarla.
Delirio |
Violenza di chi non percepisce limiti di alcuna natura (fisica, morale, sociale ). In questa sezione rientrano chi è sotto leffetto di sostanze stupefacenti e/o alcool. Come affrontare la situazione: La maniera di affrontare questo caso è di dare alla persona degli stimoli che by-passano il loro processo interno di auto-esaltazione. Per riportarlo alla realtà bisogna far focalizzare la sua attenzione su qualsiasi cosa che non sia lui stesso. Voce convinta ed autoritaria e impossibilità di dare opzioni di scelta al soggetto. Spesso basta un approccio verbale per fare desistere i propositi violenti persone ubriache, magari assecondandole il più possibile nei loro ragionamenti.
Capriccio irragionevole |
Violenza basata su comportamento irragionevole auto-alimentante (possibile sindrome psicotica di rabbia cronica da manifestare allesterno). Come affrontare la situazione: Il soggetto in questo caso intenzionalmente vuole provocare la violenza per sfogarsi di qualcosa. E la situazione più difficile da maneggiare. Bisogna affrontare la situazione con due azioni contemporanee: togliere "linnesco emotivo" alla persona (per esempio non dando importanza alle sue richieste) e fargli capire che il suo comportamento/richieste non verranno più tollerate e soddisfatte. Spesso queste persone sembrano a tutti i costi di cercare lo scontro (più che altro verbale), ma difficilmente accettano il rischio dello scontro fisico vero e proprio.
Criminale |
Violenza usata a livello coercitivo per ottenere qualcosa da qualcuno (soldi, potere ). Come affrontare la situazione: La risposta può essere incredibilmente semplice. Il criminale vuole qualcosa da noi, di tutto, tranne che una sfida con una persona pronta a combattere per difendersi. Uno scontro fisico, se fatto in pubblico attira troppa attenzione. Il soggetto criminale si basa sul binomio <<Predatore/Preda>>, e per lui è territorio sconosciuto quando ci sono possibilità che la situazione venga stravolta. Dobbiamo dimostrare, a seconda delle circostanze naturalmente (siamo disarmati contro una persona armata? Siamo di fronte ad un professionista?), di trasmettere allaggressore il seguente messaggio: <<Se tu mi attacchi, io dovrò reagire e farti male>>.