Pencak Silat

SEZIONE IN FASE DI SVILUPPO

Lo studio dei stili di combattimento indonesiani definiti sotto il termine "Pencak Silat"* sono la naturale evoluzione tecnica del praticante di Kali. La vicinanza geografica dell'arcipelago delle Filippine con quello indonesiano ha fatto si che gli scambi culturali fossero enormi. Anche nelle Arti Marziali sviluppate da queste due culture si possono trovare tantissime affinità e influenze comuni, come il sistema di combattimento cinese Kuntao. In questa sezione si parlerà di quest'Arte Marziale decisamente poco conosciuta in Italia, e che solo ora sta facendosi conoscere al "grande pubblico" attraverso dimostrazioni di maestri da tutt'Europa, a partire da quelli di origine olandese. Come nel Kali/Arnis/Escrima anche nel Pencak Silat esistono stili con raffinatissime tecniche di combattimento con bastoni e lame. Il Pencak Silat, al primo sguardo, risulta un sistema di combattimento cervellotico, complesso, con tecniche per contorsionisti e una pesantissima presenza di magia e superstizione. Approfondendo l'argomento si scopre invece che certi stili di Silat sono una miniera di tecniche efficaci e devastanti, di una semplicità unica e spunto per sviluppare tattiche di combattimento insuperabili. "Il Pencak Silat è per metà tecnica e per metà mente..." così dice il mio maestro, per sottolineare il concetto (applicabile a tutte le arti marziali), che solo con la giusta grinta, determinazione e aggressività possiamo applicare con efficacia le tecniche del Pencak Silat.

 

* Come si pronuncia il termine "Pencak Silat"? Il suono dovrebbe essere "Pènciak Sìlat" dove la "c" è dolce come la pronuncia di "cielo". In inglese, per dare agli anglosassoni la possibilità di pronunciarlo alla stessa maniera è scritto "Pentjack Silat", in francese "Penchak Silat".

I princìpi del Pencak Silat

I "Jurus" Undercon.gif (1133 byte)

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Introduzione: breve storia dell'arcipelago dell'Indonesia

Di questo vasto arcipelago poco ci è dato sapere e tutti gli studiosi tendono a considerare affidabili le informazioni storiche dall'introduzione della cultura induista nella regione, circa nel quinto/sesto secolo A.C. L'introduzione di questa cultura fu opera del maestro Brahamano Adji Saka che approdò nell'isola Java governata allora dal malvagio re Medang Kamulan. La popolazione si sollevò questo tiranno incoronando Adji Saka come loro nuovo re ed accettando la religione Induista. Data la natura aperta dell'arcipelago questa regione subì l'influenza di numerose culture vicine. Dalle culture dell'Asia continentale che si affacciavano al mare tutte presero contatto con l'Indonesia e due furono particolarmente importanti per l'evoluzione dell'arcipelago: la Cina e L'india. Successivamente anche la cultura dell'Islam ebbe un'enorme sviluppo in queste isole (attualmente l'Indonesia è il paese con la percentuale mussulmana della popolazione più alta al mondo). La prima testimonianza di influenza mussulmana nell'arcipelago ce la testimonia Marco Polo che visitò Sumatra nel 1292. I terribili conflitti tra mussulmani ed Hindu portarono sicuramente ad un'evoluzione dei sistemi di combattimento. La prima colonizzazione da parte di europei avvenne nel diciassettesimo secolo con l'arrivo egli olandesi. La loro dominazione fu aggressiva fin dall'inizio per avere un controllo totale sul mercato delle spezie. Gli olandesi combatterono gli inglesi e i portoghesi che tentarono di stabilirsi nell'arcipelago. Le rivolte tra la popolazione furono moltissime e sempre represse dagli olandesi con ferocia. Fino al 1799 l'Indonesia fu governata dalla Compagnia delle Indie. Solo per un breve periodo durante le guerre napoleoniche passò sotto il protettorato inglese. Bisogna arrivare al 1927 perché un partito politico indonesiano riesca ad avere un minimo di autonomia, ma anche in questo caso è eliminato immediatamente dagli olandesi. Nel 1942 i giapponesi arrivarono nell'arcipelago e riuscirono a far arrendere gli olandesi. I giapponesi si dimostrano dominatori ancora più spietati degli olandesi e solo nel 1945, con la sconfitta del Giappone, l'Indonesia poté considerarsi libera dai colonizzatori, E' vero che inglesi e olandesi ritornarono in quelle terre, ma non disturbarono più di un tanto il nuovo governo autoctono. Comunque fino ai primi anni '60 molti scontri avvenirono in reazione alla presenza di elementi stranieri in quelle terre.

Seguire l'evoluzione del Pencak Silat in questo arcipelago è praticamente impossibile in quanto innumerevoli stili si sono creati ed evoluti in quasi ogni isola in tempi diversi. Qual è il significato del termine Pencak Silat? Nel linguaggio riconosciuto come "indonesiano moderno" la parola  Pencak è tradotta come <<sistema di difesa personale>> mentre il termine Silat come <<tirare di scherma>>. Un famoso studioso della cultura indonesiana, tale Bowers, afferma che le due parole significano la stessa cosa, solo che alcuni tendono ad indicare con la parola Pencak con l'Arte Marziale e con Silat un'attività fisica. Nessuna di queste definizione, naturalmente, è accettata dai Pendekar -Maestri- di Pencak Silat. La migliore interpretazione del termine Pencak Silat può essere nel dialetto Menangkabau che esprime con il termine Pencak <<Raffinati movimenti del corpo per difesa personale>> e Silat con <<le applicazioni marziali del Pencak>>. Altre interpretazioni esistono, ma tutti sono d'accordo nel dire che bisogna sempre dire Pencak Silat, quando vogliamo riferirci all'arte marziale indonesiana, perchè i termini Pencak e Silat da soli non vogliono dire nulla. La parola Pencak sembra derivare dal cinese mandarino pung-cha. Pung significa <<parare per coprire un'azione d'attacco>> mentre Cha vuol dire <<finalizzare un colpo>>. Il termine potrebbe essersi corrotto fino ad assumere il suono Pencak. Una cosa è certa: il Pencak Silat è una sintesi di innumerevoli stimoli esterni quali le tecniche di combattimento cinesi, la musica Nepalese (il Pencak Silat ha preso molte sue forme da balli tradizionali e viceversa), armi e stili di combattimento Hindu, usi e costumi Siamesi, armi arabe. Senza aver importato queste idee straniere dall'esterno il Pencak Silat non si sarebbe mai evoluto in quello che è oggi.

Attualmente esistono 157 stili riconosciuti di Pencak Silat. Si può fare una distinzione, anche se grossolana, sulle particolarità degli stili in base alla loro origine geografica di sviluppo.

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Tecniche di calcio: Sumatra

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Tecniche di pugno: Java ovest, Borneo

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Sintesi di tecniche di gambe e braccia: Java, Java est, Mandura e Bali

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Tecniche d'immobilizzazione articolare: Java est, Bali e Sumatra

Tutti i sistemi di Pencak Silat sono basati sull'uso di armi.

Per quanto esistano sequenze tecniche totalmente a mani nude, i Pendekar indonesiani non sono così presuntuosi da dichiarare che a mani nude sono in grado di sconfiggere qualunque avversario, anzi, appena è possibile fare ricorso alle armi non può che facilitare le cose.

Nel Pencak Silat esistono i Jurus. I Jurus sono esecuzioni formali a vuoto di tecniche di Pencak Silat, l'equivalente dei Kata del Karate o delle sequenze del Tai Chi Chuan. I Jurus sono la biblioteca di tecniche che il praticante di Pencak Silat deve essere in grado di saper eseguire ad arte per poter progredire in quest'arte marziale. Come spesso capita ad occhi profani i Jurus possono essere scambiati per una specie di danza estremamente complessa- e ad essere sinceri non si è lontani dalla realtà con questa definizione tenendo conto delle influenze che ha subito il Pencak Silat dalla cultura musicale Indonesiana- e sono rigorosamente codificati in livelli di difficoltà. Più un praticante ha memorizzato sapientemente dei Jurus e più è alto il suo livello tecnico che gli viene attribuito.

Ora passiamo a qualche nozione tecnica sui sistemi di combattimento noti sotto i nome di Pencak Silat. E' chiaro che l'estrema eterogeneità degli stili non permette un'approfondita analisi di queste nozioni. Esistono comunque delle linee guida generali comuni più o meno a tutti gli stili di Pencak Silat.

I PRINCIPI DEL PENCAK SILAT

Il Pencak Silat, generalmente, si basa su diversi princìpi (o strategie) di combattimento. Il numero di quelli citati cambia di stile in stile, certi stili ne hanno ventiquattro, altri undici ecc...ecc.... Fondamentalmente quelli comuni a tutti gli stili di Pencak Silat sono i seguenti:

punto elenco Aderire all'avversario
punto elenco Sbilanciamento dell'avversario
punto elenco Tecniche di seduta in velocità
punto elenco Colpi frustati
punto elenco Rotazioni coatte dell'estremità dell'avversario
punto elenco Applicare forze opposte su linee parallele

Aderire all'avversario

Il Pencak Silat sviluppa nel praticante la capacità di combattere a cortissima distanza dal suo avversario allenandolo a percepirlo ed attaccarlo con tutte le parti del suo corpo. Sviluppare questa capacità è utile perchè una minore distanza dall'avversario ci permette di investirlo con un maggior numero di armi naturali (gomitate, ginocciate, testate, spallate...), inoltre è una distanza inevsilat_1st.jpg (7142 byte)itabile quando la collutazione si fa davvero seria tra due persone. Quindi essere già addestrati ad affrontarla in maniera logica ed efficace è già un vantaggio tattico inestimabile. Con questa mentalità noi siamo portati ad usare tutto il nostro corpo per controllare l'avversario, vuoi ostacolandolo nei suoi movimenti, vuoi riempiendolo letteralmente di tecniche percuotenti. La vera efficacia di questa strategia è quella di non lasciare mai l'iniziativa all'avversario e disorientarlo al massimo con i nostri colpi. Certe sequenze tecniche che dimostrano questo principio sono molto ineleganti da vedere dall'esterno. Quando ho visto per la prima volta il mio maestro esemplificarmi questo princìpio l'ho paragonato ad un ventilatore che si scagliava contro una persona ;-). E' essenziale capire che questo princìpio fonda la sua forza non solo nel suo lato esteriore (le tecniche di controllo/percuotenti), ma anche nel suo risvolto psicologico: è molto intimidante. Smorza la grinta dell'avversario se ben applicata. Aderire all'avversario non significa la sola nostra imposizione fisica, ma anche quella psicologica. Dobbiamo aderire a lui anche psicologicamente, schiacciarlo per spegnere la sua iniziativa travolgendolo. A volte si dice come spegnere una fiamma coprendola con una coperta. Inoltre applicare questa strategia significa mettersi più al riparo -paradossalmente- dai colpi dell'avversario. Se gli stiamo davvero addosso e dentro la sua guardia difficilmente i suo calci e pugni potranno ferirci serimente, perchè non potrà caricarli decentemente... A meno che non usi le tecniche di caricamento dei colpi del Pencak Silat a corta distanza... :-) Per finire studiare queste tecniche è formativo per l'allievo: perde la paura di stare vicino dall'avversario. E' chiaro che come tutte le strategie ci sono dei limiti anche qui. Uno per tutti: mai da applicare in caso di scontro con avversari multipli! L'ADERIRE richiede "tempo" per essere efficace sul serio, e impegna tutto il nostro corpo per un solo avversario. 

Sbilanciamento dell'avversario

Se vi capita silat_balance.jpg (5666 byte)di allenarvi nelle tecniche di Pencak Silat con un istruttore degno di questo nome noterete subito che entro tre passaggi della tecnica che state subendo vi troverete sbilanciati e scaravemtati più o meno violentemente per terra. Gli sbilanciamenti nel Pencak Silat sono l'eterogenea somma di "viscidi" sgambetti creati con l'interno del piede di ci esegue la tecnica che si posiziona repentinamente dietro la caviglia dell'avversario, oppure con veri e propri pestoni sul piede (elegantemente chiamati foot trap), o con le classiche proiezioni d'anca. Il concetto del Pencak Silat è che dobbiamo sbilanciare l'avversario attacando il suo equilibrio dalla base, ovvero dalla capacità di muovere i suoi piedi per stabilizzarsi. In combattimento i piedi si devono muovere sempre per adattarsi con il miglior equilibrio alla situazione in corso. Ma se questo movimento dei piedi viene impedito in qualche maniera, magari con uno dei sistemi menzionati sopra? Si finisce a terra, e una volta a terra con un praticante di Pencak Silat in piedi di fronte a noi è un problema... Infatti il Pencak silat prevede la distruzione articolare dell'avversario a terra. In cosa consiste? Molto "semplicemente" di pestare energicamente e sistematicamente tutte le articolazioni maggiori dell'avversario a terra: ginocchia, caviglie, gomiti, polsi, spalle... Collo. Tutto queste mentre si continua a schiaffeggiare e rimepire di pugni l'avversario. Potete notare un esempio nel video. Il concetto di sbilanciare sempre e comunque è molto interessante ed efficace.

 

Tecniche di seduta in velocità

Il simbolo del Pencak Silat è sicuramente l'immagine di un guerriero seduto sulle sue gambe dopo un velocissimo mezzo avvitamento cobra.jpg (5191 byte)di gambe su se stesso e pronto a difendersi e/o scattare come una molla contro l'avversario. Questa è la posizione del Cobra. Bellissima da vedere e dolorosissima da praticare le prime volte che la si impiega: necessita una muscolatura molto sciolta delle anche e dei glutei. Sotto questo princìpio troviamo anche altre tecniche meno sofisticate di passare da una posizione eretta a una seduta, o pseudo-seduta, per aumentare la propria stabilità e/o aumentare la potenza in una tecnica particolare. Le tecniche per eseguire questi cambiamenti di postura sono molteplici, si parte dalla già citata tecnica del Cobra per passare da tecniche basate sul semplice "lasciarsi catturare dalla gravità" facendo un saltello ed allargando le gambe di colpo, oppure inginocchiandosi semplicemente. Nel Pencak Silat può essere cosa comune vedere tecniche di difesa da pugni o da calci particolarmente alti che iniziano con una repentina tecnica di seduta, per poi esplodere contro l'avversario con la massima aggressività.

Colpi frustati

Con il titolo di questo paragrafo intendo due tipolgoie di tencihe diverse: i colpi frustati veri e propri -tecniche percuotenti di solito con la mano rilassata verso il viso dell'avversario- e le tecniche di reazione spontanea dell'avversario. Partiamo da queste ultime. Nel Pencak Silat si sono sviluppate in maniera estrema tecniche che si basano sull'indurre all'avversario un movimento, questo per reazione istintiva resiste, ed ecco che a questo punto applichiamo una forza in direzione opposta alla nostra precedente (cioè concorde alla forza di resistenza istintiva dell'avversario). Applicazione pratica. Avversario di fronte a noi; gli applichiamo una tecnica di doppia spinta con i palmi delle mani sul suo petto (okay... Uno spintone, sarò meno sofisticato d'ora in poi ;-) ), sicuramente il nostro avversario "resisterà" al nostro colpo. Appena i nostri palmi delle mani hanno concluso la spinta lo afferriamo per le spalle e lo tiriamo con decisione verso di noi (ovvero esacerbando improvvisamente la sua reazione di resistenza al nostro spintone precedente) piantandogli una bella testata sul naso. E' una tecnica talmente semplice che funzione nella stragrande maggioranza dei casi.Questi cambiamenti di direzione su uno stessa direttiva sono una delle tattiche più efficaci del Pencak Silat. Tornando all'esempio delle tecniche frustate, intese come "frustate" vere e proprie delle nostre mani rilassate contro le parti molli del corpo del nostro avversario: molto dolorose ed efficaci.

Rotazioni coatte dell'estremità dell'avversario

neck1.jpg (2859 byte)Paroloni per dire sostanzialmente questo: se prendo la testa dell'avversario con tutte le mie due mani poi la giro repentinamente in una direzione, il corpo stesso dell'avversario andrà in quella direzione. "Dove va la testa va il anche il corpo" diceva il mio Maestro di Ju Jitsu quando ci proiettava a terra con leve articolari al collo... Il Pencak Silat è basato su tecniche finalizzate al controllo del gruppo testa/collo per atterrare l'avversario. Esistono altre tecniche di proiezione a terra dell'avversario lavorando sui polsi (gli amici dell'Aikido possono scrivere dei libri solo su quest'argomento :-) ), ma meno frequenti di quelle espressamente incentrate sulla testa dell'avversario.

 

Applicare forze opposte su linee parallele

Anche qui un titolo abbastanza complesso per esprimere una strategia efficace e semplice. Nel Pencak Silat troviamo esemcut.jpg (6002 byte)pi di tecniche di base (quali pugni, gomitate, forbici con le gambe...) che vengono eseguite con delle raffinate modifiche per renderle più devastanti. Prendiamo come esempio una gomitata al viso. Di per sè stessa è una tecnica efficacissima, una gomitata ben piazzata in faccia neutralizza la maggior parte degli avversari. Supponiamo di eseguire la gomitata con il braccio destro. Bene, nel Pencak Silat la mano sinistra viene utilizzata per afferrare la nuca dell'avversario e spingerla violentemente verso la nostra gomitata. Queste due forze opposte, se applicate su linee parallele, è ovvio che producono un carico dannoso sulle vertebre cervicali del collo di chi subisce la tecnica. Questo solo un esempio delle migliaia di combinazione di tecniche percuotenti eseguite in contrasto contemporaneamente, su linee parallele, per rompere un arto, per atterrare l'avversario, per farlo piegare in avanti...

 

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