BOB ORLANDO

E' con una certa emozione che mi appresto a raccontare il mio incontro con Bob Orlando. Magari per la maggior parte di voi questo nome non rappresenta un bel niente: tipico problema generato dalla "chiusura mentale" del nostro paese nei confronti delle Arti Marziali del Sud Est Asiatico. Magari si è portati a pensare che i maggiori, e gli unici, (e di conseguenza i "migliori") rappresentanti del tale stile siano quelli che vengono portati in Italia attraverso gli stages. Là fuori però ci personaggi sicuramente meno noti, ma con un bagaglio tecnico, ed umano, sicuramente più che comparabile -se non superiore- di quello dei "maestri" che siamo "costretti" a conoscere. Bob Orlando è uno di questi illustri sconosciuti in Italia. L'ho "scoperto" qualche anno fa per caso quando ero alla ricerca di materiale sul Penchak Silat ed il Kuntao. Mi sono subito imbattuto nei video e nei libri di Orlando (che sono puntualmente recensiti nell'apposita sezione del sito). Ho immediatamente apprezzato lo stile chiaro, preciso e forbito di Orlando. Il suo libro "Martial Arts America" è semplicemente una pietra miliare per chi vuol capire le tendenze attuali delle Arti Marziali in occidente (non lasciatevi trarre in inganno dal titolo, l'America come nazione di per sè stessa non c'entra niente con gli argomenti del libro, ma esprime il concetto di pluralità di culture). Insomma, aver potuto incontrare, ed intervistare Bob Orlando, è stato un po' come segnare un punto di svolta nella mia modesta carriera marziale.Orlando è una di quelle persone che lasciano il segno dopo che hai avuto modo di conoscerle.Come avrete notato io mi riferisco ad Orlando senza dargli etichette tipo "Pendekar", o Maestro, o Sifu, Guro... Lui per primo rifiuta titoli particolari. Bob Orlando è quello che è. Una persona con un'enorme padronanza tecnica e sopratutto espositiva (è difficile trovare persone che sanno trasmettere le loro conoscenze in una maniera così straordinariamente chiara) fuori dal comune. Bob Orlando non è più un giovanotto, ma ha un fisico invidiabile e una forza di volontà nel continuare questa passione (nonostante tutto Bob Orlando è un programmatore Unix, e non vive insegnando Arti Marziali), anche se ha dei seri problemi fisici (una schiena che ha subito più di un intervento chirurgico). Infine Bob Orlando è una persona con una grande fede in Dio, e da essa trae la forza per affrontare le sventure della vita, e la gioia di vivere con allegria insieme agli altri. Assistere in prima persona ad uno suo seminario è vuol dire anche divertirsi con barzellette, battute, modi di dire e smorfie del suo viso. Orlando ride su tutto e tutti. Specialmente di sè stesso. Lui dice sempre: se sei in grado di non prenderti sul serio, sei anche in grado di affrontare meglio chi ti offende.

Il mio incontro con Bob Orlando (possiamo chiamarlo con il suo nome completo: Roberto Orlando. Padre Abruzzese e madre Catanese emigrati in America) risale al 6 Ottobre 2002 a Wolvertem, circa 10Km a nord di Bruxelles, Belgio. Questo seminario è il primo in terra d'Europa di Bob Orlando. Il seminario è basato sugli esercizi di sviluppo di coordinazione e riflessi utilizzando delle tecniche di Kuntao/Silat. Dopo una mattinata passata tra gomitate e schiaffi al viso (brutto riassumere così l'attività, ma dai dolori che ho riportato in faccia ed alle braccia, è la cosa più vicina alla verità che posso scrivere :-) ), Bob Orlando si concede per l'intervista durante la pausa pranzo. Accendo la telecamera e per una mezz'oretta il signor Orlando risponde pazientemente al sottoscritto.

COM'E' INIZATA LA TUA CARRIERA NELLE ARTI MARZIALI E PERCHE'?
Quando ero nel Corpo dei Marines ebbi la possibilità di vedere dei Marines provenienti dalla Korea dl Sud praticare Tang Soo Do.Vedevi questa gente colpire i pali del telefono per far muovere i cavi e altre cose del genere... Così, dato che la cosa attirava molto, chiesi, insieme ad u gruppo di miei commiltioni,  a queste persone di addestrarmi a questo sistema, e dopo sei mesi, l'allenamento era così duro a livello di segni sul corpo che decisi che non andava bene per me. Non aveva senso abusare così del mio corpo. Congedato mi sposai. Decisi definitivamente di imparare un'Arte Marziale quando, mentre lavoravo per una stazione di servizio, ebbi un diverbio con un ragazzo che mi spaccò il naso e le labbra a pugni. Da quel giorno decisi che nessun mi avrebbe fatto ancora una cosa del genere, senza che fossi io a deciderlo. Così la ricerca di un valido sistema di difesa personale fu il primo motivo che mi spinse a studiare seriamente un'Arte Marziale. Così la mia ricerca non è orientata a tenere viva la tal tradizione marziale o quell'altra... Il mio scopo non è tenere viva la tradizione giapponese, indonesiana, cinese... Io cerco di mantenere vivo me stesso. Così ho iniziato a studiare un po' di tutto, e per fortuna ho dovuto usare pochissime volte nella mia vita queste conoscenze.

Puoi spiegarmi il tuo motto? "Un guerriero può scegliere il pacifismo, gli altri sono condannati ad esso"
Se tu sei addestrato nella difesa personale, se sei in grado di sostenere in maniera efficace un attacco da un aggressore, sei un guerriero. Puoi scegliere, però, di difenderti o meno. L'individuo però che non è addestrato, non ha scelta. Se arriva il cattivone di turno che gli si impone ingiustamente, l'unica cosa che può fare è subire. Non è una scelta di essere pacifisti quella: è il fatto che non si può fare altro.Un Guerriero, come il samurai Mushasi, può sempre scegliere. Scegliere di "arrendersi", oppure di combattere.


Descrivi la tua Associazione, sempre se di Associazione si tratta.
Non è un'Associazione. Ora come ora io non rappresento nessuna associazione. Ogni associazione coinvolge in sè della politica, e io non voglio avere nulla a che fare con la politica. Io voglio soltanto continuare ad allenarmi.


Tu rappresenti uno stile di Kuntao e di Silat, puoi dire le principali caratteristiche di queste due Arti Marziali da te praticate?
Il Kuntao cinese è una mescolanza di Kung Fu e Penchak Silat indonesiano. Se estrai il Silat dal Kuntao rimane solo il Kung Fu con tutte le sue tecniche tipiche. Quando i cinesi arrivarono in Indonesia, subito ebbero degli scontri con gli autoctoni.  E subito compresero le differenze e i punti di forza degli stili di combattimento degli indonesiani, così, col tempo, il Kuntao cinese si è evoluto prendendo in prestito molti concetti del Silat indonesiano. Quello che distingue il Silat da tutte le altre Arti Marziali è che le sue tecniche per "inchiodare" un avversario, sono tutte orientate per essere applicate a cortissima distanza.


So che non siete un Artista Marziale full-time e che avete tutt'altro lavoro, quindi quando tempo dedicate all'allenamento e come?
Il tempo che dedico come all'allenamento è quello orientato al mantenimento della mia forma fisica. Curo la dieta, vado in palestra seguendo un allenamento con pesi sei giorni alla settimana, insegno ai miei studenti tre volte alla settimana. L'allenamento specifico alle Arti Marziali è quello che considero l'attività d'insegnamento di esse. Dare tutto quello che so ai miei allievi. Se tengo tutto per me non potrò mai migliorare. Mai essere testato. E' un po' come avere un missile intercontinentale in un silos, che saprò mai se funzionerà o farà cilecca, se non il giorno che dovrà servirmi davvero. Quindi insegnare è un metodo perfetto prima di tutto per capire se le nozioni che ho sono corrette, secondo nell'applicarle.


C'è qualcuno che hai mai considerato Maestro?
De Thouars sicuramente. Lui è la persona più umile al mondo. Lui dice sempre che ognuno è Maestro nella propria Arte. Io sono Maestro nella mia Arte, Tu sei Maestro della Tua. Ecco il suo modo di fare. SE lo vedi camminare per strada non riesci assolutamente a sospettare nulla di lui. Spesso con la testa bassa,anche se controlla sempre cosa sta succedendo introno,  se entra il un locale sorride e saluta sempre tutti per primo. E' gentile, è umile. Apprendere le Arti MArziali da lui da lui significa anche ricevere queste sue caratteristiche. Lui non cerca mai d'impressionarti, lui odia la politica. Riassumendo è molto umile, poi è stupefacente in qualsiasi tecnica che esegue. Questa persona la considero un mio Maestro. Un altra persona, che è venuta a mancare, che considero Maestro è Ed Parker. Non ho mai praticato il sistema di Kempo Karate di Parker, ma l'ho sempre rispettato da quando lo incontrai (una volta parlandogli al telefono una volta ad uno stage). Un'altro personaggio molto umile, dalla padronanza tecnica eccellente, ma che non si metteva mai su di un piedistallo rispetto agli altri.


Dal vostro punto di vista, che differenza c'è tra il praticante di Arti Marziali americano e quello Europeo?
Le uniche esperienze che ho avuto con Artisti Marziali Europei sono state quando questi venivano ad allenarsi in America. Da questo si comprende che dietro di loro c'è una grande tradizione e determinazione, con un gradissimo rispetto per la conservazione delle tecniche nella loro forma originale.In Europa ci sono molte scuole ufficiali di uno stile.Spesso queste scuole tra di loro non comunicano molto, qui in America c'è più la tendenza a farlo. Noi abbiamo la mentalità degli emigranti, di vivere in una nazione formata da più culture. Devo dire che non tutte le scuole europee sono così chiuse, ma la tendenza generale che avverto è questa. Noi tendiamo (gli Americani) a trovare sempre qualcosa di nuovo, a miscelare le cose. Possiamo però sicuramente trovare dei punti d'accordo per fare tante cose in insieme. 


Progetti per il futuro?
Ho appena finito il mio secondo video, basato su esercizi di riflessi che ti aiutano a sviluppare le tua capacità di combattimento. Ora sto lavorando alla stesura (lavoro molto lungo) di un video basato sulle tecniche di gamba. Realizzare un video è una cosa molto lunga, parliamo di lavorare dieci ore al giorno in studio, senza neanche pausa pranzo a volte, per preparare le scene nella maniera corretta. Per fortuna ho avuto l'eccellente sostegno della Paladin Press nel realizzarlo.


Bob Orlando nella vita privata?
Mia moglie è molto malata. Io ho incontrato lei ben prima di praticare in maniera molto seria le Arti Marziali. Le ha sempre supportato questa mia attività, non è mai stata gelosa di ciò: non potrei essere oggi l'Artista MArziale che sono se lei non ci fosse stata al mio fianco. Non sarei lo scrittore che sono senza di lei. Così, tenendo conto della sua salute, il mio tempo via da lei è preziosissimo. Io mi limito al massimo negli spostamenti per evitare di stare troppo lontano da lei. La mia famiglia è una cosa bellissima. E' anche una cosa bellissima la mia Fede nel Signore. Io cerco sempre il meglio per me e la mia famiglia, quindi la vita di Bob Orlando non potrebbe essere migliore.


Scegliete una domanda? (e qui nasce un problema d'incompresione, in quanto io intendevo di rivolgersi una domanda a scelta, ma in realtà Orlando capisce di rivolgermi una domanda :-))) e quindi devo rispondere a "Qual'è l'Arte Marziale più popolare in Europa?" Da intervistatore ad intervistato...)
E' difficile rispondere... In Europa abbiamo un molte "ondate" di moda. Negli anni '70 tutti praticavamo le Arti MArziali giapponesi perchè non c'erano in Europa Maestri di altri sistemi di combattimento diversi (parlo per l'Italia, Francia e Germania). Negli anni ottanta ecco cambiare qualcosa con la prima introduzione delle Arti MArziali del Sud Est Asiatico (più che altro quelle filippine), con la consacrazione negli anni del sistema Inosanto. Così, attualmente, le Arti Marziali giapponesi sono un po' un ricordo del passato, l'idea è che sono praticate solo da persone di una certa età (anche se non è vero, ma la tendenza è quella). Le persone più o meno della mia età hanno più probabilità di finire a praticare Arti Marziali Filippine, piuttosto che quelle giapponesi, più che altro per motivi di moda. Questo non è giusto. Basare la scelta di un'Arte Marziale che può andare bene per sè solo nel leggere la rivista che pubblicizza le Arti Marziali Filippine come superiori a tutte le altre Arti Marziali, non ha senso. La cosa importante, per ogni Artista Marziale, è quella di trovare la propria Via attraverso l'Arte Marziale più adatta al suo corpo, alla sua indole... Io ho iniziato con il Ju Jitsu, che ho studiato per svariati anni, ma data l'impostazione di quest'Arte, pesantemente basata su proiezioni e altre tecniche piuttosto muscolari (se devono essere impiegate in un contesto di difesa personale), ma poi sono passato alle Arti Marziali filippine perchè sviluppate da persone di costituzione piccola e basata sulle armi. Le armi sono equalizzatori in combattimento. Ora come ora non ho una vera Arte Marziale da seguire. Ho un background forte nelle Arti Marziali Filippine, ma riconosco l'utilità di tutte quelle tecniche che riesco ad applicare di Ju Jitsu, di Aikido... Anche il Kuntao m'interessa tantissimo. Io vedo similitudini in tutte le Arti Marziali, perchè alla fine, come in una piramide, tutti i sistemi di combattimento puntano alla difesa personale assoluta, fatta di movimenti essenziali e diretti.

Qual'è il vostro rapporto con altri rappresentanti di Arti Marziali?
Faccio il massimo per mantenere buoni rapporti con tutti. Io ho incontrato solo due volte Dan Inosanto, e ho avuto l'occasione di fargli leggere il mio libro Martial Arts America. Io non mi aspettavo nessun commento particolare da lui. Ma posso dirti che mi ha chiamato sul cellulare all'aereoporto per dirmi che gli era piaciuto tantissimo. Una volta Inosanto ha tenuto un seminario a Denver, la mia città, e ho partecipato volentieri per sentirlo raccontare delle sue esperienze di allenamento con vari personaggi del panorama marziali mondiale. Ascoltare Inosanto è fenomenale: è un Maestro che contiene dentro di sè un'esperienza ineguagliabile. Conosco molti rappresentanti delle Arti Marziali americani, ma non ho molto tempo di frequentarli, perchè sono già molto impegnato con la mia attività. E poi io sono un piccolo pesce; Dan Inosanto è un grosso pesce invece, Chuck Norris è un altro grosso pesce... Sono ad un altro livello rispetto a me... Per quanto riguarda i miei rapporti con gli Artisti MArziali della mia zona sono a dir poco ottimi.

Bob Orlando e l'autore.

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