MANEGGIO DEL BASTONE

 

Apertura tipica

Disarmo Tipico

Mani nude contro bastone

Il bastone di rattan è l'arma simbolo delle arti marziali filippine. L'introduzione dell'uso del bastone come arma di un sistema di combattimento complesso è antichissimo e non è esclusiva solo dei filippini. Anche in Europa, in Italia ed in Francia soprattutto, si sono sviluppate scuole di combattimento con il bastone. Le attuali testimonianze di tali sistemi, comunque, sembrano porre enfasi "sull'eleganza" e la "tradizione" dei movimenti piuttosto che sulla reale efficacia istantanea. Il bastone filippino è un sistema di combattimento efficace, di relativamente facile applicazione nel mondo reale (un bastone è cosa comune da trovare in mano, come un ombrello, la famosa rivista arrotolata, un spranga di ferro...). Naturalmente ogni stile di Kali/Arnis/Escrima ha sviluppato caratteristiche proprie distintive: certi stili prediligono bastoni lunghi, altri corto, alcuni combattono con movimenti molto ampi e circolari, altri a strettissimo contatto con l'avversario ecc...ecc... Gli esempi di tecniche che seguono sono estrapolati dal sistema Koredas Obra Mano che del bastone singolo ha fatto la sua arma principale, sintetizzando strategie di combattimento proveniente dall'analisi di 37 stili di Arnis diversi. Il bastone utilizzato è corto: 55 cm circa di lunghezza. Questo per poterlo maneggiare con estrema precisione e a ridottissima distanza dall'avversario. Le tecniche codificate sono molto semplici ed intuitive, per diventare davvero efficaci (come sempre) è solo una questione di allenamento per abituare la mente ad essere fluida e rispondere a qualsiasi reazione dell'avversario in maniera corretta. Testimonianza di tale efficacia e semplicità mi è stata riportata dal mio maestro che mi ha riferito che un suo allievo di appena tre mesi di istruzione ha tenuto testa ad un'aggressione da parte di tre malviventi contemporaneamente di cui due armati di spranghe di ferro. Lui è riuscito a disarmarne uno e ad impadronirsi quindi dell'arma: ha mandato all'ospedale tutti e tre gli aggressori. Al mio maestro avrebbe poi detto di essersi "limitato" ad eseguire solo gli angoli d'attacco 1 e 2 e ad applicare le parate insegnate dal sistema. L'aggressione è durata, stando a lui, circa venti secondi in tutto. La storia non è proprio a lieto fine perchè si è rotto un gomito nella colluttazione, ma almeno la può raccontare in giro!

Detto questo passiamo alle basi del maneggio del bastone. La prima cosa che s'impara è come s'impugna il bastone. In sostanza mettiamo le dita a pugno attorno alla base del bastone. Il pollice è chiuso sopra l'indice ed il medio, non deve essere assolutamente steso contro il bastone. Un pollice steso è un pollice rotto. Già la mano chiusa è un bersaglio perfetto e dolorosissimo, se poi aumentiamo le dimensioni del bersaglio distendendo il pollice siamo solo dei fessi. La presa è forte, ilpunyo.jpg (5375 byte) bastone non deve sfuggirci di mano quando colpiamo bersagli duri, il polso deve essere però rilassato per permettere le varie tecniche. Il bastone deve essere impugnato 5-6 cm sopra la base. Questa punto che lasciamo fuori è detta puño (o punyo dipende dalla trascrizione), ed è l'arma preferita per potentissimi colpi a cortissima distanza. Osservate la foto a fianco.

Inoltre esiste anche (naturalmente) anche una guardia fondamentale nel combattimento con il bastone singolo. E'stick_guardia.jpg (14281 byte) come al solito una posizione di partenza, di allerta, che si trasforma appena inizia lo scontro vero e proprio. Fondamentalmente si tratta di tenere la mano armata di fronte a noi, in movimento (sempre!), impugnando il bastone saldamente. La mano viva è all'altezza dello sterno. Le gambe sono libere, ma devono permette mobilità in tutte le direzioni senza troppa fatica.

 

 

 

 

 

Se abbiamo già consultato la sezione relativa agli angoli d'attacco passiamo alla fase di difesa dagli attacchi di bastone. Le tecniche per difendersi da una bastonata con un angolo d'attacco particolare sono innumerevoli, e sono a volte veri e propri segni "distintivi" per riconoscere uno stile di Kali/Arnis da un altro. Di seguito illustreremo quello applicato dall'Arnis Koredas Obra Mano.koredas_stick_1.jpg (12108 byte)

Nella figura (1) si para il classico colpo sferrato sull'agolo numero uno. Notate la parata come è eseguita. Il bastone è perpendicolare al terreno, il bastone avversario viene intercettato al centro del nostro bastone che para, la mano viva è a taglio dietro il bastone nel punto in cui il bastone avversario tocca il nostro bastone. Questa parata è estremamente "energetica", in quanto ci riesce a "fermare" praticamente qualsiasi colpo sferrato anche con notevole potenza. Molti stili di Arnis applicano la parata incrociata (in pratica bastone contro bastone e mano viva che preme sulla mano dell'avversario che impugna il bastone per fermarne l'azione), o d'anticipo (la migliore in assoluto: si colpisce con il nostro bastone la mano armata dell'avversario prima che ci colpisca), ma per essere efficaci hanno bisogno ho di un ottimo footwork d'uscita o di un colpo d'occhio da predatore felino. Nella realtà, se non in condizioni ideali (siamo ultra-allenati, siamo molto concentrati su quello che sta succedendo), queste parate falliscono. Quelle del Koredas, per quanto sia inelegante è molto istintiva ed efficace dopo solo un minimo d'addestramento. PREGI: La parata è molto robusta, usiamo due braccia per fermare il colpo sferrato da una. Si applica con qualsiasi arma contundente: bastone, rivista arrotolata, ombrello... Permette aperture di tecniche molto efficaci. E' molto istintiva.

DIFETTI: Impegna due arti contemporaneamente. Se non si ha una postura corretta d'impostazione si rischia l'avambraccio sinistro.

Osserviamo il video in cui eseguono tutti i 12 angoli d'attacco con le relative parate.

 

Ora passkoredas_stick_2.jpg (10304 byte)iamo ad una apertura tipica del Koredas. Abbiamo parato un colpo su angolo uno (foto 1), ora si prosegue alzando l'avambraccio destro per spezzare l'energia del braccio armato dell'avversario (2). Quando e come farlo? Far scattare come una molla il braccio appena il rumore dell'impatto dei due bastoni cessa. Praticamente subito. Notare che l'avambraccio così alzato protegge il viso da eventuali pugni di sinistro dell'avversario. La mano viva controlla il pugno della mano armata avversaria. Da qui in poi esistono letteralmente decine di tecniche diverse per continuare l'azione fino alla neutralizzazione dell'avversario. Noi ora proseguiamo con la combinazione più semplice prevista dal repekoredas_stick_3.jpg (10092 byte)rtorio di tecniche Koredas. La mano viva sposta via la mano armata dell'avversario e il nostro bastone si abbatte sulle costole fluttuanti dell'avversario o sul viso (3). Cosa succedeva se il nostro avversario intercettava con la mano viva la nostra bastonata? Esistono molti esercizi da eseguire in fluidità a velocità crescente per far fronte a tutte le possibili ipotesi di confronto che si possono sviluppare da questa situazione.

DISARMO TIPICO

Le tecniche di disarmo sono da vedere come delle <<raffinate inutilità>> per i principianti o per chi sta difendendo sul serio la propria vita, oppure come essenziali tecniche per i professionisti della difesa ravvicinata. Mi spiego: i disarmi sono tecniche che prevedono troppe condizioni ideali di esecuzione per essere davvero efficaci, oppure un'abilità straordinariamente sviluppata. In ogni caso sono difficili da mettere in pratica durante un combattimento. Infatti, se il nostro avversario non è già a terra con qualche arto immobilizzato e/o rotto difficilmente gli strapperemo con stile l'arma dalla mano. Infatti quando ci si concentra nell'applicare un disarmo ad una mano armata dell'avversario, l'altra è pronta per aggredirci o per annullare il disarmo in corso. Quindi, riassumendo, se stiamo lottando per difenderci da un'aggressione armata non dobbiamo preoccuparci di disarmare l'avversario, ma di neutralizzarlo, a meno che non applichiamo il concetto sempre valido del "rompere il dente al serpente", ovvero tiriamo una bella bastonata alla mano armata di chi ci minaccia. I disarmi "eleganti" ì, di cui uno verrà illustrato sotto, sono essenziali solkoredas_disarmo1.jpg (6582 byte)o a chi deve difendere senza offendere, cioè -in teoria- guardie del corpo, buttafuori (ops-opertori di sala-), ovvero tutte quelle figure che non hanno potere giuridico di esercitare forza fisica lesiva, ma purtroppo si devono per forza di cose a dover fronteggiare scalmanati armati a volte. Il disarmo illustrato è piuttosto semplicekoredas_disarmo2.jpg (7546 byte) ed efficace. Prima di tutto eseguiamo la solita parata tradizionale  (foto 1). Quindi con la mano sinistra si va ad afferrare saldamente la mano armata dell'avversario applicando una rotazione in avanti del suo polso (foto 2). A questo punto le opzioni sono due: o si procede a colpire ripetutamente l'avversario nel primo punto scoperto del suo corpo, ma si tratta di una situazione di estrema precarietà tattica, oppure si procede come in (foto 3): con la mano sinistra accentuiamo la torsione al polso e contemporanemente spingiamo verso il basso, mentre con ilkoredas_disarmo3.jpg (6661 byte) nostro bastone spingiamo il bastone avversario verso l'alto, facendo fulcro sul nostro braccio sinistro. Questa azione combinata porta a strappar via letteralmente il bastone dalle mani di chi lo impugna. Il soggetto in questione è un tizio con le mani MOLTO forti? Prima una bastonata sull'articolazione del gomito e poi immediatamente si applica la tecnica. Disarmo assicurato.

 

 

 

MANI NUDE CONTRO BASTONE

Situazione come al solito molto spiacevole, il mani nude contro un'arma, qualsiasi essa sia. Per difendersi da attacchi di oggetti contundenti di forma assimilabile al bastone bisogna ricordare un concetto fondamentale: la zona di massimo pericolo è in punta e nella fase finale della traiettoria del colpo. Si può quindi dedurre che il pericolo è prossimo a zero quando l'arma è in fase di caricamento o quando è andato a vuoto il colpo. Una tecnica "infallibile" è quella di stare sempre fuori dalla traiettoria del bastone e contrattaccare in fase di caricamento dell'arma. Ma non ci è sempre possibile ciò, a partire dal fatto che non sempre abbiamo molto spazio in cui spostarci per evitare le traiettorie di una bastonata. ecco allora una tecnica tradizionale di Koredas Obra Mano che richiede un certo allenakoredas_mano_stick1.jpg (6609 byte)mento, ma è straordinariamente efficace, anche quando provata a velocità e forza reali (sempre con le dovute precauzioni!!!).Nella (foto 1) intercettiamo con la nostra mano destra il colpo di bastone quando ancora è a circa 1/4 del tragitto verso di noi. L'incavo della nostra mano colpisce con vigore il polso/porzione finale dell'avambraccio dell'avversario per bloccare l'azione. Non è un contrastare la forza in arrivo, ma piuttosto un impulso per distruggere l'impeto dell'azione del braccio armato. Immediatamente (foto 2), con la mano sinistra/viva di devia la traiettoria della bastonata. Essenziale lakoredas_mano_stick2.jpg (3950 byte) velocità d'esecuzione. (foto 3)Notare che il corpo di chi si difende si è spostato lateralmente per lasciare "sfogare" la bastonata verso il basso verso la nuova traiettoria imposta con la discesa "a pistone" della manokoredas_mano_stick3.jpg (4670 byte) sinistra che libera la strada per un pugno destro di risposta la viso.

 

 

 

 

 

Quello che avete appena visto non è che una piccola carrellata di concetti/tecniche relative al bastone singolo del Koredas Obra Mano. Come possiamo sviluppare una decente capacità nel maneggio del bastone? Allenandoci. Uno schema tipico di allenamento prevede che un partner ci attacchi con un angolo d'attacco e nei rispondiamo con un'apertura e poi eseguiamo un angolo a nostra volta in sequenza. Sempre più velocemente, sempre più fluidamente. Quindi la fase successiva è lo stesso esercizio, ma il nostro partner ci neutralizza l'attacco co l mano viva, quindi noi dobbiamo "escogitare qualcosa" per rivoltare a nostro favore la situazione. Il Koredas propone interminabili esercizi concatenati per diverse centinaia di combinazioni di aperture/contrattacchi possibili. Nella malaugurata ipotesi che vi troviate a dover "schermare di bastone" con qualcuno a cortissima distanza, o incontrate un praticante evoluto di Koredas, oppure alla prima apertura/risposta lo stendete, se siete avvezzi al maneggio del bastone. Se con il coltello il limite di combattimento è stato fissato in sette secondi, con il bastone si parla di tre.   

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