In ogni attività fisica è essenziale l'allenamento. In una complessa attività come la pratica delle arti marziali l'allenamento è continuo, non finisce mai. Essendo un lavoro di corpo e mente in sintonia, quando si finisce con l'allenare il corpo, la mente continua ad "allenarsi" continuando a tenere presenti e vivi i concetti appresi. Non essendo un professionista del settore non posso certo indicare un programma di allenamento particolarmente dettagliato e su misura per ogni individuo, diciamo, che per dare un'idea, posso dirvi come mi sono allenato io, e come mi alleno attualmente.
RISCALDAMENTO&STRETCHING
Essenzialmente allenarsi, ripetendo le varie tecniche un certo numero di volte finché non si riescono ad eseguire correttamente e con una certa disinvoltura, si chiama attività di educazione neuromuscolare. Dobbiamo far memorizzare al nostro cervello delle sequenze di movimenti, a volte decisamente complessi, tenendo conto degli input che ci danno i nostri sensi. Il senso che più è da sviluppare e da tenere presente durante la pratica delle arti marziali è l'equilibrio. La capacità di sfruttare un equilibrio dinamico (cioè restare in piedi, o cadere in maniera voluta) durante l'esecuzione di una tecnica varia da persona a persona ed è uno dei fattori discriminanti di bravura tra individui diversi. Come tanti altri fattori umani la capacità di gestione dell'equilibrio dinamico è naturalmente più sviluppata in altri soggetti, e meno in altri, ma un buon allenamento può migliorarla sensibilmente. L'allenamento serio e continuato che presenti varietà di esercizi, un buon riscaldamento, e una certa attività aerobica è sicuramente una panacea per il nostro organismo e per il benessere della nostra mente. Non ha senso allenarsi così, senza pensare a quello che si sta facendo. E' essenziale avere degli obbiettivi da raggiungere. Prima di tutto focalizzate quello che volte raggiungere da questa pratica, quindi ponete delle mete da raggiungere. Inutile sperare di fare una spaccata inguinale alla Jean Claude Van Damme in due settimane di allenamenti se non avete mai fatto stretching nella vostra vita. Fate piccoli passi alla volta, raggiungendoli, la vostra soddisfazione, la vostra motivazione crescerà proporzionalmente. Ricordatevi che il Kali si adatta moltissimo alla corporatura di chi lo pratica e che non sono richiesti calci con agilità da ballerini classici o salti acrobatici alla Wushu classico. Inoltre è essenziale allenarsi con un compagno per svariati motivi tutti fondamentali alla stessa maniera:
- Motivazione: un compagno sarà uno stimolo costruttivo alla vostra attività e sarà un giudice dei vostri progressi.
- Apprendimento: Chi tenta di imparare un'attività fisica dai libri (specialmente un'arte marziale) senza nemmeno provare una singola tecnica con una persona sta perdendo tempo nella maniera più idiota che esista. Le arti marziali sono basate sulle sensazioni che l'interazione con un altro essere umano genera (si, anche il dolore... fondamentale per imparare ;-) ).
Dicono che praticare un arte marziale porta ad un equilibrio interiore, a sviluppare una grande energia vitale ecc...ecc... Posso confermare che se vi piace davvero quello che state facendo sicuramente il vostro morale andrà alle stelle con un conseguente miglioramento del vostro umore, voglia di fare, rapporti con gli altri e così via. Se poi entrate nella mentalità che avere a che fare con un'arte marziale è più che altro un confrontarsi con rispetto con gli altri, una sfida con sé stessi, una ricerca senza fine è l'inizio sicuramente di un percorso interiore che non può portare altro che a migliorarsi. Ricordate inoltre che allenarsi il proprio corpo per (alla fine lo scopo è quello) sopravvivere ad uno scontro fisico è una grossa responsabilità. Posso dire che il serio praticante di arti marziali è tutto fuorché un'attaccabrighe, per svariati motivi... Magari sviluppa un ego tale che lo fa sentire superiore a chi lo sta minacciando e/o offendendo e quindi evita di reagire, oppure sa cosa vuol dire provare il dolore sul proprio corpo e cosa comporta darlo agli altri, quindi anche qui ci pensa su due volte prima di menare le mani.
Inutile dire che il riscaldamento è fondamentale. Eppure c'è sempre qualche fesso che si fa male durante gli allenamenti perché "non si è scaldato bene", oppure perché qualche istruttore dell'ultimo minuto pensa che far volare il polso con un bastone in mano è un riscaldamento decente per i polsi e tutto il corpo. Si va dritti dal fisioterapista con dei riscaldamenti "filippini tradizionali" di questo tipo. Con le dovute semplificazioni del caso (spero che chi tra di voi studia medicina non mi maledica per le prossime righe!) immaginate che i vostri muscoli siano una specie di gelatina. Se la gelatina è "fredda" è facile, quando si stira, che si spezzi incominciando dalla superficie che si straccia letteralmente. Se invece questa gelatina diventa un po' più tiepida la si può stirare con maggiore decisione senza che si strappi. Bene, così funzionano i nostri muscoli. Un'attività leggera, bastano 8-10 minuti se fatti bene, tenendo conto di TUTTI i gruppi muscolari, e ci preverremo la maggior parte dei traumi legati all'abuso di movimento in muscoli freddi. Ancora dei dubbi? Secondo voi allora sono tutti deficienti quei stramega professionisti dello sport (atletica, calcio, pugilato ecc...ecc...) che si scaldano prima di qualsiasi competizione? Molti di voi diranno: per strada non ho tempo di riscaldarmi! Devo agire e subito! Vero. Infatti nessuno ha mai detto che reagire ad una situazione di aggressione non ci comporti dei danni collaterali dovuti a lesioni di muscoli freddi. Triste, ma vero. Meglio un muscolo del trapezio stirato che una coltellata al ventre, vero? Comunque in questi casi interviene anche il famoso fattore "flessibilità" ed "allenamento". Se facciamo regolarmente esercizi di stretching, abbiamo dei muscoli tonici ed allenati, i problemi sopraccitati si riducono, non spariscono, ma abbiamo meno possibilità che avvengano. Esercizi consigliati? Nessuno. Esistono letteralmente centinaia di libri sull'argomento. Scegliete quello che più vi aggrada. Io, nella sezione recensioni, cito solo quelli che ho letto io, ma non è detto che piacciano a voi.
Lo sviluppo muscolare è il naturale adattamento del nostro corpo all'incremento di un'attività fisica. I muscoli, debitamente stimolati, tentano di affrontare al meglio lo sforzo "ricostruendosi" più forti di volta in volta. E' un processo non propriamente veloce, molto dipendente dal corredo genetico individuale, dalla dieta e, naturalmente, dal tipo di attività. In generale un corpo da body-builder non è molto utile nella pratica delle arti marziali, dove la velocità e la coordinazione sono doti preferite alla pura potenza muscolare. Ma è anche vero che senza una certa dose di "forza fisica" le tecniche adottate possono risultare poco efficaci. Spesso si sente dire, ad esempio, che il Judo è l'arte del più debole di sconfiggere il più forte, il più grosso, attraverso sofisticate tecniche di sbilanciamenti e proiezioni che sfruttano al meglio l'energia generata dall'avversario nell'attaccare. Ma perché allora tutti gli atleti di Judo hanno dei fisici scolpiti con dei muscoli a dir poco paurosi? E hanno a che fare sul tatami con gente che dovrebbe rispettare delle regole. E per strada -che di regole non ce ne sono- che fisico ci vorrebbe? Quello di Sylvester Stallone ai tempi d'oro? Provocazioni a parte senza un minimo di muscoli non si va da nessuna parte seriamente. Non servono comunque bicipiti grossi come pagnotte o addominali scolpiti per essere efficaci. Basta allenarsi con costanza ed eseguire ad ogni sessione esercizi a corpo libero, se siamo troppo pigri per scomodare dei pesi. Nelle recensioni troverete qualche libro che personalmente ho trovato con esercizi utili e facili. Detto questo si deve anche dire i lati negativi dell'allenamento in generale delle arti marziali e del Kali in particolari. Traumi a parte, che fanno parte dei "rischi del mestiere" di qualsiasi sportivo serio, il Kali è un'attività tremendamente lesiva per il nostro sistema muscolare-scheletrico. Se praticato con assiduità, ma con poco buon senso, ci distrugge semplicemente la colonna vertebrale, le spalle, i polsi e le articolazioni delle ginocchia. E' un'arte marziale non simmetrica, si tende ad allenare solo la parte destra (o sinistra se siete mancini) del corpo. Forti impatti di bastoni che vibrano in mani contratte dallo sforzo per trattenerli. Queste attività portano ad infiammazioni dei nervi ulnari ed altri fasci nervosi che possono risalire fino alla spalla e metterla fuori combattimento per settimane. Il movimento di colpire attraverso le traiettorie degli angoli con bastone e coltello portano ad un sovraccarico del muscolo grande dorsale che può avere frequentissime e dolorosissime contratture. L'uso specifico solo di un braccio può portare a vere e proprie deformazioni della colonna vertebrale a livello delle scapole portando a posture scorrette di cui pagheremmo le conseguenze in età avanzata. Le ginocchia sono sottoposte ad un carico esagerato durante i movimenti di footwork esasperati. Non è che voglio per forza dipingere scenari apocalittici d'allenamento, ma questo succede a chi si allena con assiduità e passione, ma non con tecnica e buonsenso, sostanzialmente chi fa le "cose da sè", senza essere seguito da gente esperta in tutti i sensi. Essere marzialisti, soprattutto, significa essere persone con una conoscenza molto accurata del corpo umano ed essere in grado di "sentirlo" quando un acciacco affiora nel nostro organismo. Detto per inciso: ci si fa male nelle maniere sopraccitate anche senza per forza fare un'arte marziale, quindi, se possiamo scegliere, facciamolo almeno nella maniera più gradita a noi! :-)